Referenze mediche

“Sono alcuni anni che conosco l’acqua LAURETANA e avendone studiato le caratteristiche fisico-chimiche e gli effetti fisiologici, la consiglio abitualmente nelle diete per il calo ponderale e per gli atleti. Alle mie pazienti la consiglio perché un’acqua con un così basso residuo fisso permette un ottimo ricambio idrico stimolando la diuresi, eliminando il sodio in eccesso ed aiutando anche nella lotta contro la cosiddetta cellulite (Dermo Panniculopatia Edemato Fibro Sclerotica – PEFS). Anche i pazienti che solitamente mi segnalavano difficoltà nell’assumere l’adeguata quantità di liquidi giornalieri, con quest’acqua ne riescono invece a introdurre la giusta dose, grazie proprio alla caratteristica leggerezza. Io stesso la utilizzo quotidianamente per le sue indubbie qualità anche organolettiche.”

Professor Dottor Antonio Paoli

Docente corso di Laurea in Scienze Motorie
Facoltà di Medicina e Chirurgia - Università di Padova

Antonio Paoli, diplomato ISEF, laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Medicina dello Sport, attualmente è docente di Fisiologia Umana e Teoria, Tecnica e Didattica del Fitness presso l’Università degli Studi di Padova. Coordina le attività del laboratorio di Fisiologia dell’Esercizio e dello Sport presso il Dipartimento di Anatomia e Fisiologia Umana, sezione di Fisiologia della stessa Università. È membro della Commissione Ministeriale sulla nutrizione.

“Uso LAURETANA e la faccio usare ai miei assistiti raccomandando loro di integrare l’uso durante il pasto con un’abbondante bevuta appena alzati. La notte è infatti il periodo più lungo di astinenza da alimenti solidi e liquidi e il mattino, appena svegli, una bevuta di circa mezzo litro consente l’avverarsi di una fisiologica intensa depurazione. La straordinaria esiguità di residuo fisso consente a LAURETANA di avere un assorbimento quasi immediato; questo realizza un effetto simile a un’infusione venosa per fleboclisi. La tendenza a trovare rapidamente un equilibrio tra solventi (acqua) e soluti (proteine, scorie metaboliche, residui azotati come urea e ammonio, acido urico) rende disponibili questi ultimi a entrare nel circolo ematico e andare incontro alla filtrazione renale; questa, aumentata dalla crescita del volume circolante, farà passare nell’urina i sottoprodotti del metabolismo consentendo un’efficace depurazione. Un regalo high tech della natura per difendere e promuovere la salute.”

Professor Dottor Franco Fraschini

Rettore Dipartimento di Farmacologia - Università degli Studi di Milano

“Per capire l’importanza dell’acqua nell’atleta basta tener presente che l’organismo umano è costituito da acqua per quasi due terzi del suo peso corporeo; inoltre durante lo svolgimento di una moderata attività fisica, la sudorazione determina la perdita di circa 1-2 litri per ora e, in particolari condizioni climatiche (caldo-umido), tale quantità aumenta ulteriormente. Per questo motivo la tutela della salute dell’atleta inizia con una corretta reidratazione, ossia un’assunzione di almeno 2-3 litri di acqua al giorno. Le caratteristiche organolettiche e chimico-fisico dell’acqua LAURETANA, grazie al suo basso residuo fisso (14 mg/l), al pH leggermente acido (6) ed al basso contenuto di sodio (0,88 mg/l) ne fanno un’acqua minerale particolarmente consigliata per un uso giornaliero ed abbondante. Tali caratteristiche infatti permettono una funzionalità renale ottimale e favoriscono i processi digestivi contribuendo a ripristinare rapidamente l’omeostasi metabolica nell’atleta di endurance al termine delle intense sedute d’allenamento.”

Dottor Luigi Simonetto

Presidente Commissione Tutela della Salute
Federazione Ciclistica Italiana

“La calcolosi urinaria rappresenta il 15-20% delle malattie nefro-urologiche. La terapia idropinica con acque oligominerali è di fondamentale importanza nei programmi di prevenzione e di profilassi delle recidive.
In questo senso è dimostrata la necessità di bere almeno due litri di acqua distribuiti nella giornata. Quanto minore è il contenuto di minerali in un’acqua, tanto maggiore sarà la sua efficacia nella prevenzione della calcolosi urinaria. L’acqua minerale LAURETANA, per la composizione ionica, con bassissimo tenore di sali e minima concentrazione di minerali (residuo fisso di soli 14 mg/l), appartiene al gruppo di quelle classificabili in minimamente mineralizzate. Trova, quindi, una precisa indicazione nei casi in cui sia necessario un adeguato e corretto apporto idrico per la prevenzione della calcolosi urinaria, in particolare nei soggetti metabolicamente predisposti e nella prevenzione delle recidive dopo trattamento.”

Dottor Marco Laudi

Direttore U.O. di Urologia Ospedale
Mauriziano Umberto I° Torino
Specialista in Urologia - Geriatria - Medicina dello Sport

“Il residuo fisso è la quantità di minerali, indicata in milligrammi per litro, che rimangono in 1 litro d’acqua dopo la bollitura a 180°C. Più il suo residuo è basso, più leggera è l’acqua. Un’acqua leggera è più utile all’organismo poiché favorisce più velocemente il ricambio idrico e la diuresi.
La durezza totale di un’acqua viene indicata in gradi francesi (°F) ed esprime la quantità di sali di calcio e di magnesio contenuti. Quanto più un’acqua ha valori di durezza bassi, tanto più viene definita “dolce” ed è da preferire alle acque “dure”, le quali sono controindicate in numerose patologie mediche, per esempio le calcolosi renali ed epatiche. Lauretana con una durezza totale di soli 0,60 °F, non presenta controindicazioni nell’utilizzo quotidiano.
Il sodio. Sono da preferire acque minerali con un basso contenuto di sodio. Lauretana con la sua concentrazione di sodio pari a 0,88 mg/litro è pertanto indicata nelle diete povere di sodio e non ha controindicazioni nei soggetti affetti da ipertensione arteriosa.”

Professor Dottor Giancarlo Levra

Scuola di specializzazione in Idrologia Medica
Università degli Studi di Pisa

“Si è spesso portati a credere che l’acqua sia importante nella nutrizione umana per l’apporto dei minerali in essa contenuti; in realtà la funzione dell’acqua è primaria per l’idratazione dei tessuti, per il trasporto, per la depurazione organica e per la termoregolazione. Per svolgere al meglio queste funzioni è vero pertanto il contrario: che la purezza di un’acqua e la sua leggerezza, cioè la quantità ridotta di minerali, sono le caratteristiche più idonee a questi processi. Infatti, l’apporto di minerali viene splendidamente assolto dal mondo vegetale che, tramite frutta e verdura, fornisce sali in quantità e soprattutto facilmente assimilabili.
Il valore che rivela questa qualità dell’acqua è riportato su tutte le etichette ed è il residuo fisso a 180°C.
Questo importante valore dovrebbe essere inferiore a 30-40 mg/l e comunque più è basso, più l’acqua è leggera e purificatrice... altro punto che dovrebbe guidarci alla scelta dell’acqua “ideale” è il pH: infatti un pH leggermente acido, compreso tra i 5,5-6, va senza dubbio a favorire la digestione.”

Dottor Marco Neri

Nutrizionista, Comitato Scientifico FIF
Associazione Italiana Medici & Fitness